Essere conciso per raccontare al meglio le azioni in velocità

15/04/2019

Massimo Caputi   •   Il telecronista

Conciso, rapido e colto: tre qualità fondamentali per ogni telecronista

Cari amici, eccoci tornati con un nuovo appuntamento dedicato all’analisi dei vostri contributi.

Oggi è il turno di Riccardo Selvi, telecronista della partita tra Aprilia e Ladispoli, di cui mi ha inviato gli highlights.

Dal ritmo del racconto fino alla vastità del vocabolario, la telecronaca di Riccardo mi ha fatto una buona impressione.

Mi complimento con lui specialmente per essere riuscito ad essere conciso. Saper usare il numero giusto di parole, senza troppi aggettivi, è utile per rimanere al passo con l’azione. Riccardo è riuscito a farlo, ma ho comunque un consiglio da dargli.

Il mio suggerimento è quello di non caricare troppo la voce di empatia, in quanto si rischia di sembrare poco naturali, troppo spettacolari e poco concentrati sui fatti. Il telecronista non deve essere un deejay, quanto piuttosto un narratore, un referente di ciò che accade su schermo, non il protagonista assoluto.

Nell’insieme, però, credo che Riccardo abbia un’ottima base di partenza su cui lavorare in futuro.

Una prova del nove per lui sarebbe quella di inviarmi una telecronaca intera, per permettermi di analizzare anche i momenti di stallo di una partita. In quei frangenti, ad esempio, si può notare la preparazione del telecronista, che deve mantenere alta la concentrazione dello spettatore anche quando non succede nulla in campo.

Volete scoprire gli altri consigli che ho dato a Riccardo? Non perdetevi il video. Buona visione!