Francia e Croazia in finale: una supersfida inedita e giusta

15/07/2018

Daniele Pernella   •   Storie Sportive

La finale tra Francia e Croazia è assolutamente in linea con quanto di nuovo, bello e imprevedibile abbiamo ammirato a Russia 2018. Non era facile prevedere un tale epilogo.

Erano, sì, due nazionali quotate, ma anche da pesare durante il torneo. Con tanta qualità a disposizione ma con l’incognita del sapere essere squadra, gestendo tensioni e concentrazione, gara dopo gara. Giovane e frizzante la nazionale di Deschamps, esperta e imprevedibile quella di Dadic, in comune hanno l’enorme talento a disposizione e meritano entrambe di giocarsi la finale di Mosca.

Certo, non da meno sarebbero state Belgio e Inghilterra, eliminate per piccoli dettagli che nel calcio equivalgono a sentenze. Per i Bleus il cammino è stato in crescendo: frenati in avvio, hanno preso fiducia e consapevolezza della propria forza. Completa in ogni reparto, la giovane Francia ha sprigionato energia e talento con le folate travolgenti di Mbappè e le incursioni velenose di Griezmann.

La Croazia è stata da subito un mix di classe, forza fisica e carattere. Ispirata dalle magie di Modric e dalle geometrie di Rakitic, la squadra non si è mai guardata allo specchio, ha saputo soffrire, sfruttando tutte le qualità del gruppo. Primi fra tutti Perisic e Mandzukic protagonisti della semifinale. Per la Francia sarà la terza finale, la prima per la Croazia. Una straordinaria occasione per vendicare la nazionale di Boban e Suker che nel 98 fu battuta in semifinale dai francesi, poi vincitori della Coppa del Mondo.